La produzione di alluminio può essere suddivisa in due categorie principali: alluminio primario e alluminio secondario o riciclato.
L'alluminio primario viene prodotto a partire dal minerale di bauxite, molto comune e di facile estrazione. Per produrre 1 tonnellata di alluminio primario sono necessarie 4 tonnellate di bauxite (da cui si estraggono 2 tonnellate di allumina), 0,5 tonnellate di elettrodi e 14.000 kWh di energia. La produzione di alluminio primario attraverso il processo elettrolitico è molto intensiva dal punto di vista energetico.
L'alluminio secondario o riciclato viene ottenuto dalla rifusione dei rottami di alluminio.
Una volta prodotto l'alluminio, esso può essere trasformato in semilavorati attraverso vari processi. Ad esempio, la colata continua e semicontinua è una tecnica per trasformare l'alluminio fuso in vergelle e successivamente, mediante un processo detto trafilatura, si realizzano fili, lastre, placche o billette destinate ad ulteriori lavorazioni. Un altro processo è la laminazione, che è un processo di riduzione dello spessore dell'alluminio e può essere "a caldo" o "a freddo".
In Italia, la produzione di semilavorati in alluminio nel 2020 si è consolidata a 1.177.000 tonnellate prodotte, con una variazione negativa del 4,4% rispetto al 2019. Tuttavia, il comparto italiano dell’alluminio e, in particolare, dei semilavorati ha registrato una consistente ripresa a partire da luglio 2020.