L'intermediazione finanziaria e monetaria è un processo che collega i soggetti con surplus finanziario, come individui e famiglie, con le unità in deficit finanziario, come le imprese che intendono realizzare investimenti. Questo processo facilita la trasformazione del risparmio in investimenti produttivi.
Un esempio di intermediazione finanziaria è l'attività bancaria di concessione del credito alle imprese e alle famiglie. Questa attività si basa sulla raccolta e gestione delle informazioni relative allo stato dell'economia nel suo complesso e alla solidità patrimoniale e alla redditività attesa futura dei soggetti che richiedono credito.
Gli intermediari finanziari svolgono un ruolo fondamentale nell'acquisizione continua e l'elaborazione di informazioni di natura economica. La qualità di queste informazioni incide sulla capacità di compiere scelte ragionate e assumere rischi misurabili.
Inoltre, gli intermediari finanziari mettono in collegamento tutti gli agenti economici (famiglie, imprese, Stato). Più elevata è la loro capacità di indirizzare risorse verso gli investimenti più produttivi, maggiore sarà il grado di crescita dell'economia nel suo complesso.
Esistono due grandi tipologie di intermediazione in ambito finanziario: l'Intermediazione Bancaria e l'Intermediazione Non Bancaria. Nell'Intermediazione Bancaria, il ruolo dell'intermediario è ricoperto dalla Banca. Nell'Intermediazione Non Bancaria, il ruolo dell'intermediario è svolto da un soggetto diverso dalla Banca.
L'attività di Intermediazione in ambito finanziario è regolamentata dalla legge. In Italia, la normativa fa riferimento al Testo Unico delle Disposizioni in Materia di Intermediazione Finanziaria, anche chiamato Testo Unico della Finanza – TUF.