L'industria del legno in Italia ha una lunga tradizione e continua ad avere un'importanza preponderante nell'economia nazionale. Questo settore è strettamente legato a una delle principali risorse naturali del territorio, e ha generato vari settori dedicati alla commercializzazione e alla produzione del legno.
La filiera comprende più livelli di lavorazione e segmenti diversi tra loro, che possono essere finalizzati alla realizzazione di un prodotto per il consumo o per le imprese. La denominazione, infatti, abbraccia ambiti differenti e principalmente include la produzione destinata ai seguenti settori: arredamento (come mobili, tavoli, sedie, arredi per camere o uffici); costruzioni (come travi, infissi, parquet, rivestimenti, pannelli isolanti); carta e materiali derivati dalla cellulosa; energia (come legna da ardere, carbone di legna, pellet, briquette).
Esiste, inoltre, anche un ulteriore mercato dedicato a prodotti commerciali di utilizzo comune, come l’oggettistica, i giocattoli o gli strumenti musicali. Secondo gli ultimi dati forniti dalla FederlegnoArredo (l’associazione di riferimento per il settore), l’industria del legno coinvolge 298.000 addetti e propone un fatturato in crescita, che lascia sperare addirittura in un incremento occupazionale in futuro.
Le mansioni all'interno dell'industria del legno sono molteplici e variegate. Alcuni esempi includono l'addetto alla selezione e trattamento del legno, l'addetto alla lavorazione dei materiali con macchine attrezzate o attrezzi, e l'operatore addetto all'assemblaggio e incollaggio di componenti lavorati tramite colle e prodotti chimici con l'ausilio di macchine e attrezzature.
Inoltre, il CCNL di riferimento dell’industria del legno è stato oggetto d’integrazioni e definisce in maniera precisa le aree d’impiego possibili.